5a Edizione : 24 Luglio 1966
Percorso: Viareggio,boa Lido Di Camaiore,Bastia,Viareggio - 293 km (158 mm) circa
Condizioni meteo: mare calmo al via,mosso al largo. Sole
Iscritti: 13
Partiti: 9
Arrivati: 4
Vincitore assoluto(nome pilota-nome barca-tipo barca-motorizzazione):
Merrik Lewis(USA) - "Thunderbolt" - Thunderbird 28' - 2 Daytona x 500 hp ciscuno
Tempo impiegato: 3h 57' 25''
Media: 41,698 nodi

La VBV del 1966 sembrò segnare un punto di non ritorno per la gara,cosa che per fortuna poi non si verificò.
Viareggio è una città controversa dove ogni cosa buona viene criticata aspramente per motivi quasi sempre di mero interesse personale.
In seno al Club Nautico Versilia e intorno a quest'ultimo in quegli anni correvano dissidi e ordite trame che rimandavano alla memoria le antiche lotte italiane fra Guelfi e Ghibellini o le cosche dei Borgia. Tutto questo portò il primo Presidente Furrer alle dimissioni e ad un forte ritardo nella preparazione della competizione sportiva più importante della città.
Questo in un anno in cui l' Union Internationale Motonautique aveva varato la prima edizione del Campionato Mondiale Offshore per piloti e aveva iscritto nella relativa lista di gare valide per i punti,la Viareggio-Bastia-Viareggio.
L'organizzazione della gara però non si preoccupò di inviare per tempo ai cantieri italiani che potevano essere interessati a parteciparvi con una loro imbarcazione, il nuovo regolamento della gara che faceva riferimento al regolamento UIM.
La novità principale che portava questo nuovo campionato è l'istituzione di quattro classi offshore in OP1,OP2,C1 e C2. OP sta per Open ,barca senza cabina, C per Cabin cioè cabinata. Per le imbarcazioni OP1 e C1 la lunghezza doveva essere compresa-fuori tutto-tra un minimo di 8,53mt(28') e un max di 13,50mt(45'). Per quelle della OP2 e C2 la lunghezza al galleggiamento doveva essere da un minimo di 5,40mt(18') e un max di 8,53mt(28').
Tutto questo però non era ancora chiaro quando si arrivò alla chiusura delle iscrizioni per l'edizione del 1966, soprattutto se si entrava nei particolari tecnici che determinavano l'ammissione o meno ad una delle suddette classi.
Avvenne così che a chiusura delle iscrizioni il Club Nautico poteva fare affidamento su di un massimo di 13 iscritti,aumentando il trend negativo iniziatosi l'anno prima sempre per gli stessi motivi. Questo,in un anno in cui stavano nascendo nuove gare in Europa che fin dal debutto potevano quasi tutte vantare un numero di iscritti superiore alla veterana VBV.
Fu così che ai moli della Darsena Europa la mattina del 24 luglio si ritrovassero un pugno di partecipanti e quello che è peggio che,fra questi,altri 5 dettero defezione. Fra questi Gianni Agnelli e il suo nuovo "Ultima Volta" un originale progetto Delta di Levi il cui capostipite era il "Surfury" dei fratelli inglesi Gardner con cui debuttarono alla Cowes-Torquay del 1965.
La barca fu costruita,insieme al "Delta Blu" di Balestrieri,dal nuovo cantiere Delta di Fiumicino fondato da alcune ex maestranze della Navaltecnica uscite da quest'ultimo quando era cambiata la proprietà. Era in lamellare di legno e misurava 11,12 mt(36'5'') con un baglio massimo di 3,20 mt(10'5'') e montava un solo grande motore diesel da ben 32 litri della Carraro,un V12 turbo che erogava 850 hp circa. Il bianco e rosso "Ultima Volta" aveva una tuga centrale,poi a seguire a poppavia,il grosso motore con la trasmissione V-drive e infine il pozzetto guida all'estrema poppa,il tutto per un peso di 4,8 tonnellate.
Agnelli per la seconda volta su due nel tentativo di correre una VBV, fu costretto a rimanere a terra a causa di un guasto all'invertitore. Fu questa l'ultima volta che l'Avvocato tentò di partecipare alla gara e il nome stesso della barca fu segno premonitore.
Viareggio è una città controversa dove ogni cosa buona viene criticata aspramente per motivi quasi sempre di mero interesse personale.
In seno al Club Nautico Versilia e intorno a quest'ultimo in quegli anni correvano dissidi e ordite trame che rimandavano alla memoria le antiche lotte italiane fra Guelfi e Ghibellini o le cosche dei Borgia. Tutto questo portò il primo Presidente Furrer alle dimissioni e ad un forte ritardo nella preparazione della competizione sportiva più importante della città.
Questo in un anno in cui l' Union Internationale Motonautique aveva varato la prima edizione del Campionato Mondiale Offshore per piloti e aveva iscritto nella relativa lista di gare valide per i punti,la Viareggio-Bastia-Viareggio.
L'organizzazione della gara però non si preoccupò di inviare per tempo ai cantieri italiani che potevano essere interessati a parteciparvi con una loro imbarcazione, il nuovo regolamento della gara che faceva riferimento al regolamento UIM.
La novità principale che portava questo nuovo campionato è l'istituzione di quattro classi offshore in OP1,OP2,C1 e C2. OP sta per Open ,barca senza cabina, C per Cabin cioè cabinata. Per le imbarcazioni OP1 e C1 la lunghezza doveva essere compresa-fuori tutto-tra un minimo di 8,53mt(28') e un max di 13,50mt(45'). Per quelle della OP2 e C2 la lunghezza al galleggiamento doveva essere da un minimo di 5,40mt(18') e un max di 8,53mt(28').
Tutto questo però non era ancora chiaro quando si arrivò alla chiusura delle iscrizioni per l'edizione del 1966, soprattutto se si entrava nei particolari tecnici che determinavano l'ammissione o meno ad una delle suddette classi.
Avvenne così che a chiusura delle iscrizioni il Club Nautico poteva fare affidamento su di un massimo di 13 iscritti,aumentando il trend negativo iniziatosi l'anno prima sempre per gli stessi motivi. Questo,in un anno in cui stavano nascendo nuove gare in Europa che fin dal debutto potevano quasi tutte vantare un numero di iscritti superiore alla veterana VBV.
Fu così che ai moli della Darsena Europa la mattina del 24 luglio si ritrovassero un pugno di partecipanti e quello che è peggio che,fra questi,altri 5 dettero defezione. Fra questi Gianni Agnelli e il suo nuovo "Ultima Volta" un originale progetto Delta di Levi il cui capostipite era il "Surfury" dei fratelli inglesi Gardner con cui debuttarono alla Cowes-Torquay del 1965.
La barca fu costruita,insieme al "Delta Blu" di Balestrieri,dal nuovo cantiere Delta di Fiumicino fondato da alcune ex maestranze della Navaltecnica uscite da quest'ultimo quando era cambiata la proprietà. Era in lamellare di legno e misurava 11,12 mt(36'5'') con un baglio massimo di 3,20 mt(10'5'') e montava un solo grande motore diesel da ben 32 litri della Carraro,un V12 turbo che erogava 850 hp circa. Il bianco e rosso "Ultima Volta" aveva una tuga centrale,poi a seguire a poppavia,il grosso motore con la trasmissione V-drive e infine il pozzetto guida all'estrema poppa,il tutto per un peso di 4,8 tonnellate.
Agnelli per la seconda volta su due nel tentativo di correre una VBV, fu costretto a rimanere a terra a causa di un guasto all'invertitore. Fu questa l'ultima volta che l'Avvocato tentò di partecipare alla gara e il nome stesso della barca fu segno premonitore.
Gemella per costruzione dell' "Ultima Volta" era il bianco "Delta Blu" del romano Vincenzo Balestrieri,quest'ultimo già vincitore ufficiale del 1964 e ormai divenuto un fedele della gara. "Delta Blu" varato pochi giorni prima della gara,differiva dall' "Ultima Volta" e dal prototipo "Surfury" nella disposizione dei motori,una coppia di Daytona Scarab turbo da 500 hp ciascuno,posti all'estrema poppa,affiancati,con trasmissione V-drive e quindi con il pozzetto,ampio,subito a poppavia della tuga.
Simile ai due Delta di Agnelli e Balestrieri era il "Delta Synthesis" costruito nei cantieri napoletani Partenocraft,dai quali differiva soprattutto per le dimensioni misurando 12,19mt(40') con un baglio massimo di 2,90mt(9'5'') il che significava un rapporto lunghezza-larghezza di 4,20:1,contro il 3,475:1 dei due 36' della Delta.
"Delta Synthesis" era simile al "Delta Blu" avendo la tuga centrale con a seguire il pozzetto guida e poi il vano motori con sempre due Daytona Scarab turbo da 500 hp ciascuno posti affiancati e con trasmissione V-drive.
Guidata dallo stesso Levi e Italo Gargiulo,durante le prove precedenti la gara la barca urtò un relitto galleggiante che gli creò la rottura di un asse elica e una falla in carena. La barca verrà riparata presso i cantieri Lusben Craft per tutta la notte.
A completare la serie delle barche progettate da Levi presenti alla VBV del 1966 due vecchie conoscenze; il "Settimo Velo S." ,lo stesso che l'anno prima era brillantemente secondo in classifica nelle mani delle Renè e Gale Jacoby,e ora guidato dai fratelli Guidotti e di Guidi e l' "Ultima Dea" con cui Agnelli aveva tentato di partecipare,senza riuscirci,alla seconda edizione della VBV e che ora ritornava nelle mani di Vaccari. Sull' "Ultima Dea" erano stati sbarcati gli originali tre Maserati e al loro posto ora vi era una coppia di motori 8V Vulcano da 450 hp ciascuno costruiti dalla BPM di Verona,una casa nata prima della guerra e specializzata nell'ideazione e costruzione di motori per la nautica.
Gli stranieri presenti a questa edizione non erano in quantità e qualità come l'anno prima,la crisi della gara si faceva sentire anche all'estero.
L'unico degli americani ancora presente era Merrik Lewis con una sua nuova barca di 28' in vetroresina,dei suoi cantieri Thunderbird-Formula. Il "Thunderbolt",dal nome di una barca da corsa in legno del 1933 che ricordava l'infanzia di Lewis,montava una coppia di Daytona Scarab turbo da 500 hp ciascuno su V-drive.
Se Lewis poteva essere considerato il favorito principale alla vittoria insieme a Balestrieri,le intenzioni dell'Inglese John Dalton ne facevano di quest'ultimo solo un comprimario. Venuto nel Mediterraneo per fare turismo con il suo vecchio "Flying High" con cui partecipò alla Cowes-Torquay del 1963,Dalton trovò il modo di partecipare anche alla VBV. La barca era un cabinato di 36' costruito dai cantieri R&W Clark con carena a V profondo su progetto di C. Mudie e che montava una coppia di G.M. diesel da 380 hp complessivi.
Completavano la serie degli iscritti il solito "Mexico II" dell'anno prima,di Luigi Zanoni,il piccolo cabinato di 22' dei Cantieri 2000,con i due Universal da 155 hp ciascuno,"Aquila",una nuovo cabinato del cantiere viareggino San Lorenzo e sempre pilotato da Gianfranco Cecchi,proprietario del cantiere e il nuovo "Gemini" di Moreno Maestrelli.
Quest'ultima barca era costruita in legno dal nuovo cantiere Cosca di Moreno Maestrelli che aveva la propria sede a Limite sull'Arno,vicino Empoli. Fondato nel 1962 da due maestri d'ascia dei Cantieri Picchiotti(l'origine di quest'ultimi era proprio Limite sull'Arno fin dal 1600),Cosca creò la sua prima serie di cabinati di 22' Gemini di cui questo in gara montava un paio di gruppi(motore-piede)Johnson-OMC da 200 hp ciascuno.
Simile ai due Delta di Agnelli e Balestrieri era il "Delta Synthesis" costruito nei cantieri napoletani Partenocraft,dai quali differiva soprattutto per le dimensioni misurando 12,19mt(40') con un baglio massimo di 2,90mt(9'5'') il che significava un rapporto lunghezza-larghezza di 4,20:1,contro il 3,475:1 dei due 36' della Delta.
"Delta Synthesis" era simile al "Delta Blu" avendo la tuga centrale con a seguire il pozzetto guida e poi il vano motori con sempre due Daytona Scarab turbo da 500 hp ciascuno posti affiancati e con trasmissione V-drive.
Guidata dallo stesso Levi e Italo Gargiulo,durante le prove precedenti la gara la barca urtò un relitto galleggiante che gli creò la rottura di un asse elica e una falla in carena. La barca verrà riparata presso i cantieri Lusben Craft per tutta la notte.
A completare la serie delle barche progettate da Levi presenti alla VBV del 1966 due vecchie conoscenze; il "Settimo Velo S." ,lo stesso che l'anno prima era brillantemente secondo in classifica nelle mani delle Renè e Gale Jacoby,e ora guidato dai fratelli Guidotti e di Guidi e l' "Ultima Dea" con cui Agnelli aveva tentato di partecipare,senza riuscirci,alla seconda edizione della VBV e che ora ritornava nelle mani di Vaccari. Sull' "Ultima Dea" erano stati sbarcati gli originali tre Maserati e al loro posto ora vi era una coppia di motori 8V Vulcano da 450 hp ciascuno costruiti dalla BPM di Verona,una casa nata prima della guerra e specializzata nell'ideazione e costruzione di motori per la nautica.
Gli stranieri presenti a questa edizione non erano in quantità e qualità come l'anno prima,la crisi della gara si faceva sentire anche all'estero.
L'unico degli americani ancora presente era Merrik Lewis con una sua nuova barca di 28' in vetroresina,dei suoi cantieri Thunderbird-Formula. Il "Thunderbolt",dal nome di una barca da corsa in legno del 1933 che ricordava l'infanzia di Lewis,montava una coppia di Daytona Scarab turbo da 500 hp ciascuno su V-drive.
Se Lewis poteva essere considerato il favorito principale alla vittoria insieme a Balestrieri,le intenzioni dell'Inglese John Dalton ne facevano di quest'ultimo solo un comprimario. Venuto nel Mediterraneo per fare turismo con il suo vecchio "Flying High" con cui partecipò alla Cowes-Torquay del 1963,Dalton trovò il modo di partecipare anche alla VBV. La barca era un cabinato di 36' costruito dai cantieri R&W Clark con carena a V profondo su progetto di C. Mudie e che montava una coppia di G.M. diesel da 380 hp complessivi.
Completavano la serie degli iscritti il solito "Mexico II" dell'anno prima,di Luigi Zanoni,il piccolo cabinato di 22' dei Cantieri 2000,con i due Universal da 155 hp ciascuno,"Aquila",una nuovo cabinato del cantiere viareggino San Lorenzo e sempre pilotato da Gianfranco Cecchi,proprietario del cantiere e il nuovo "Gemini" di Moreno Maestrelli.
Quest'ultima barca era costruita in legno dal nuovo cantiere Cosca di Moreno Maestrelli che aveva la propria sede a Limite sull'Arno,vicino Empoli. Fondato nel 1962 da due maestri d'ascia dei Cantieri Picchiotti(l'origine di quest'ultimi era proprio Limite sull'Arno fin dal 1600),Cosca creò la sua prima serie di cabinati di 22' Gemini di cui questo in gara montava un paio di gruppi(motore-piede)Johnson-OMC da 200 hp ciascuno.
La mattina del 24 luglio 1966 si presentò con una leggera foschia che riduceva la visibilità a 2-3 miglia. La gara doveva partire alle 10 in punto ma fu rinviata di un ora per permettere di partire anche al "Delta Synthesis" dove si era lavorato per tutta la notte per riparare l'asse elica e lo scafo danneggiati il giorno prima.
Infine alle 11 con poco pubblico assiepato sui moli e sparso con imbarcazioni ai bordi dell'area delimitata della partenza venne dato il via allo sparuto gruppo di imbarcazioni,che come tradizione,puntarono alla boa posta al largo della frazione balneare di Lido di Camaiore su un mare calmo. Balestrieri vira con qualche metro di vantaggio su i Guidotti del "Settimo Velo S." e Lewis.
Trascorse solo 5 miglia di gara,quindi in rotta su Bastia,si fermava l' "Ultima Dea" di Vaccari a causa di uno dei suoi BPM che aveva rotto un bilanciere,mentre ad una diecina di miglia dalla Gorgona si ritirava anche il "Settimo Velo S." dei Guidotti per la perdita di un elica.
Anche Levi è costretto a fermarsi perchè i motori del "Delta Synthesis" hanno i turbo che non entrano in pressione.
Come spesso accadeva fra la Gorgona e la Capraia il mare aumentava e questo era causa di spettacolari salti degli scafi che però spesso avevano delle ricadute violente al punto che nel caso dell' "Aquila" il suo pilota Cecchi accusava forti dolori alla schiena tanto da essere soccorso da una motovedetta dei Carabinieri e prontamente trasportato a Viareggio,dove fortunatamente,gli veniva diagnosticato solo una forte contusione e uno strappo muscolare.
Nel frattempo Lewis che fino a questo momento aveva navigato di conserva,aumentava l'andatura e passava in seconda posizione dietro a Balestrieri e davanti al sorprendente "Gemini" di Maestrelli.
Infine alle 11 con poco pubblico assiepato sui moli e sparso con imbarcazioni ai bordi dell'area delimitata della partenza venne dato il via allo sparuto gruppo di imbarcazioni,che come tradizione,puntarono alla boa posta al largo della frazione balneare di Lido di Camaiore su un mare calmo. Balestrieri vira con qualche metro di vantaggio su i Guidotti del "Settimo Velo S." e Lewis.
Trascorse solo 5 miglia di gara,quindi in rotta su Bastia,si fermava l' "Ultima Dea" di Vaccari a causa di uno dei suoi BPM che aveva rotto un bilanciere,mentre ad una diecina di miglia dalla Gorgona si ritirava anche il "Settimo Velo S." dei Guidotti per la perdita di un elica.
Anche Levi è costretto a fermarsi perchè i motori del "Delta Synthesis" hanno i turbo che non entrano in pressione.
Come spesso accadeva fra la Gorgona e la Capraia il mare aumentava e questo era causa di spettacolari salti degli scafi che però spesso avevano delle ricadute violente al punto che nel caso dell' "Aquila" il suo pilota Cecchi accusava forti dolori alla schiena tanto da essere soccorso da una motovedetta dei Carabinieri e prontamente trasportato a Viareggio,dove fortunatamente,gli veniva diagnosticato solo una forte contusione e uno strappo muscolare.
Nel frattempo Lewis che fino a questo momento aveva navigato di conserva,aumentava l'andatura e passava in seconda posizione dietro a Balestrieri e davanti al sorprendente "Gemini" di Maestrelli.
A Bastia i due di testa arrivavano in lotta e Lewis passava Balestrieri sulla boa, subito dopo ripassato dall'italiano,che però poco dopo fu costretto a diminuire l'andatura sensibilmente. Come per il "Delta Synthesis", i turbo non entravano in pressione e i suoi motori calarono di potenza con Lewis che passava definitivamente al comando.
Nel frattempo a Bastia virava terzo ancora il "Gemini" a 40' dal duo di testa,mentre quarto virava dopo 21' da Maestrelli,Zanoni e il suo "Mexico II". In gara sarebbe rimasto solo l'inglese Dalton che arrivava a Bastia dopo ore ma invece di virare entrò nel porto e si apprestò a passare un pò di vacanza nell'accogliente città corsa.
I quattro superstiti erano seminati lungo il percorso di ritorno su Viareggio dove Lewis arrivava,atteso da pochi spettatori,quasi alle tre del pomeriggio dopo 3h e 57' di gara alla media di 41,698 nodi,con a un minuto Balestrieri. Poi più niente fino alle 16:12 con l'arrivo di Maestrelli e il piccolo Cosca e alle 17:17 chiudeva la gara l'altro piccolo 22' di Luigi Zanoni.
La vittoria a Viareggio portava doppia gioia a Merrik Lewis che con i 9 punti conquistati per il titolo mondiale,passava in testa alla classifica raggiungendo Jim Wynne che quest'anno aveva rinunciato alla gara grazie ai trionfi nelle prime due gare della stagione e preferendo rientrare in lotta alla Cowes-Torquay del 3 settembre. Balestrieri che a questo punto era secondo in classifica entrerà nel vivo della lotta di testa vincendo col suo "Delta Blu" nella gara successiva in Costa Azzurra,ma sarà un illusione di breve durata per lui e per Lewis. Wynne chiuderà la partita vincendo a Cowes e a Miami e diventerà il primo Campione del Mondo ufficiale della specialità Offshore.
A Viareggio resta l'amarezza per un occasione mancata ma i dissapori a livello organizzativo sembrano ora calmati e la VBV prenderà sempre più la via del ritrovato successo a partire già dal 1967.
Nel frattempo a Bastia virava terzo ancora il "Gemini" a 40' dal duo di testa,mentre quarto virava dopo 21' da Maestrelli,Zanoni e il suo "Mexico II". In gara sarebbe rimasto solo l'inglese Dalton che arrivava a Bastia dopo ore ma invece di virare entrò nel porto e si apprestò a passare un pò di vacanza nell'accogliente città corsa.
I quattro superstiti erano seminati lungo il percorso di ritorno su Viareggio dove Lewis arrivava,atteso da pochi spettatori,quasi alle tre del pomeriggio dopo 3h e 57' di gara alla media di 41,698 nodi,con a un minuto Balestrieri. Poi più niente fino alle 16:12 con l'arrivo di Maestrelli e il piccolo Cosca e alle 17:17 chiudeva la gara l'altro piccolo 22' di Luigi Zanoni.
La vittoria a Viareggio portava doppia gioia a Merrik Lewis che con i 9 punti conquistati per il titolo mondiale,passava in testa alla classifica raggiungendo Jim Wynne che quest'anno aveva rinunciato alla gara grazie ai trionfi nelle prime due gare della stagione e preferendo rientrare in lotta alla Cowes-Torquay del 3 settembre. Balestrieri che a questo punto era secondo in classifica entrerà nel vivo della lotta di testa vincendo col suo "Delta Blu" nella gara successiva in Costa Azzurra,ma sarà un illusione di breve durata per lui e per Lewis. Wynne chiuderà la partita vincendo a Cowes e a Miami e diventerà il primo Campione del Mondo ufficiale della specialità Offshore.
A Viareggio resta l'amarezza per un occasione mancata ma i dissapori a livello organizzativo sembrano ora calmati e la VBV prenderà sempre più la via del ritrovato successo a partire già dal 1967.

Corona d'alloro per il vincitore Merrik Lewis,all'approdo del vincitore,davanti al Club Nautico Versilia. Con lui un giovane "Sonny" Miller,a sinistra della foto,all'inizio della sua carriera offshore che lo porterà a collaborare con Don Aronow nella costruzione dei primi Cigarette e poi a progettare e costruire lui stesso le prime barche offshore da 40' MSV.
5a Viareggio - Bastia - Viareggio
Valida come 5a prova del Campionato Mondiale Offshore- Trofeo Sam Griffith
Organizzazione: Club Nautico Versilia,Viareggio
Data: 24 Luglio 1966
Percorso: Viareggio-Bastia-Viareggio di 293 km (158 mm)circa
Ordine di arrivo
1° "Thunderbolt" (Formula 30' - Daytona) - di Merrik Lewis(USA) - in 3h 57'25'' - media 41,698 nodi
2° "Delta Blu" (Delta 36' - Daytona) - di Vincenzo Balestrieri - in 3h 58' 26'' - media 41,506 nodi
3° "Gemini" (Cosca 22' - OMC) - di Moreno Maestrelli - in 5h 12' 15'' - media 31,697 nodi
4° "Mexico II" (Cantiere 2000 22' - Universal) - di Luigi Zanoni - in 6h 17' 36'' - media 26,211 nodi
Ritirati:
"Ultima Dea" (Navaltecnica 36' - BPM) - di Vaccari - motore
"Settimo Velo S." (Navaltecnica 25' - MerCruiser) - di Guidotti - perdita elica
"Delta Synthesis" (Partenocraft 40' - Daytona) - di Renato Levi - motore
"Aquila" (San Lorenzo - ) - di Gianfranco Cecchi - contusioni al pilota
"Flying High" (R&W Clark 36' - G.M.) - di John Dalton(GB) - abbandono
Classifica per classi
OP 1
1° "Thunderbolt" ((Formula 30' - Daytona) - di Merrik Lewis(USA) - in 3h 57'25'' - media 41,698 nodi
C1
1° "Delta Blu" (Delta 36' - Daytona) - di Vincenzo Balestrieri - in 3h 58' 26'' - media 41,506 nodi
OP 2
nessun classificato
C2
1° "Gemini" (Cosca 22' - OMC) - di Moreno Maestrelli - in 5h 12' 15'' - media 31,697 nodi
2° "Mexico II" (Cantiere 2000 22' - Universal) - di Luigi Zanoni - in 6h 17' 36'' - media 26,211 nodi

Foto di gruppo con il vincitore Lewis,quarto da destra, e il suo equipaggio,"Sonny" Miller e Buck Carlton,con i trofei della gara. A sinistra e a destra della foto Renato "Sonny" Levi e Italo Gargiulo rispettivamente, si uniscono al gruppo dopo che avevano stretto amicizia grazie all'aiuto che gli americani avevano dato per tentare di riparare i motori del "Delta Synthesis" dopo il danneggiamento subito nel quasi affondamento della barca,alla vigilia della gara.