3a Edizione : 11/12 Luglio 1964
Percorso: Viareggio-boa Lido di Camaiore-Bastia-Viareggio - 296 km (160 mm) circa
Condizioni meteo: mare forza 2-4 per la gara di andata e 2-0 per quella di ritorno - sole
Iscritti: 32
Partiti: 15
Arrivati: 9
Vincitore assoluto(nome pilota-nome barca-tipo barca-motorizzazione):
Ufficiale; Vincenzo Balestrieri - "A Speranziella" - Navaltecnica 36' - 2 Ford Interceptor x 390 hp ciascuno
Per somma dei tempi; Richard Bertram - "Lucky Moppie" - Bertram 31' - 2 Daytona turbo x 380 hp ciascuno
Tempo impiegato: Balestrieri ; 4h 12' 03'' - Bertram 3h 54' 02''
Media: Balestrieri; 39,039 nodi - Bertram; 41,338 nodi (entrambi nuovi record assoluti)

Per la terza edizione della gara l'organizzazione aveva riveduto il suo regolamento onde evitare le polemiche scaturite l'anno prima a causa dell'assurda adozione dei punti di penalità che modificarono artificiosamente la classifica,specie per le prime tre posizioni.
Questo punteggio fu tolto,ma fu inserita una regola che sarà destinata a creare ancor più accese polemiche per l'edizione 1964.
In Italia,a quel tempo,nei vari ambienti della nautica,non ultima la stampa specializzata,ci si era fatta l'idea che le gare di motonautica d'altura(il termine offshore non era molto di voga)dovevano essere esclusivamente fatte con barche con il quale i loro proprietari effettuavano il diporto giornaliero.Ne più ne meno.
La cosa però strideva con la definizione principale,scritta nel regolamento, dell'unica gara che fino allora si disputava in Italia e che parlava di "...competizione di velocità in mare aperto...". Meglio sarebbe stato allora parlare di gara di Regolarità per esempio. Perchè non accettare e far competere anche barche costruite appositamente per andare più veloci sull'acqua,seppur sempre regolamentate?
Immaginiamoci una Mille Miglia,a cui era stata spesso paragonata la VBV dalla stampa d'epoca, senza i prototipi di Ferrari o Mercedes,i loro piloti di grido e le loro gesta,che la resero leggendaria.
Il problema si ripresentò negli anni '90 quando in piena crisi d'identità dell'offshore,strinto nelle mani di una sorta di Ecclestone della F1 del mare che portò il campionato di Class 1in altri lidi più ricchi,la VBV si trovò costretta ad ospitare le barche dell'Endurance il cui regolamento si ispirava proprio a quello delle prime edizioni della gara e che in breve allontanò l'interesse sia della gara che dello stesso campionato,proprio per l'assenza di estrema competizione con nomi di rilievo.
L' organizzazione della VBV del 1964 invece,aveva l'intento di far disputare una gara per sole barche di serie,con motorizzazioni di serie. Nel regolamento si chiedeva che ogni tipo di imbarcazione iscritta fosse stata costruita in almeno 5 esemplari identici fra loro in tutto,cabinati,con cuccette,wc e motori ovviamente di serie. Per ogni categoria,stabilita per lunghezza della barca e potenza dei motori venivano poi dati i limiti delle dimensioni della cabina,cuccette e wc .
Era evidente che all'interno del comitato organizzatore vi era una componente non meglio definita di persone interessate a favorire alcuni cantieri nazionali e questa componente ebbe ragione su altre che erano più vicine ai regolamenti delle altre competizioni che si svolgevano negli Stati Uniti ed alla Cowes-Torquay inglese.
Oltretutto da qualche tempo si stava lavorando in sede UIM(Union Internationale Motonautique) per creare un campionato del mondo per questa nuova disciplina,impostando un regolamento e vagliando un circuito di gare internazionali da inserire come prove ufficiali.
Del resto negli Stati Uniti,John Crouse,giornalista specializzato,aveva organizzato un Trofeo dedicato al suo grande amico Sam Griffith,vero padre di questa nuova disciplina motonautica,grande pilota ed eroe della Seconda Guerra Mondiale al fianco del famoso Generale George Patton,morto di cancro il 26 giugno 1963.
Il 1964 sarebbe stato il primo anno del Trofeo che comprendeva le cinque gare, tre americane e due europee, che al momento si stavano organizzando in modo indipendente. Viareggio appunto ne avrebbe fatto parte.
Venuti a conoscenza di questo e del fatto che alcuni americani erano intenzionati a partecipare anche alla gara di Viareggio l'organizzazione aggiunse al regolamento la clausola di ammissione di imbarcazioni "Fuori Serie",ma che risultavano anche fuori concorso.
A tutto questo Richard "Dick" Bertram pose poca attenzione,intenzionato comunque a venire in Europa per promuovere le barche che costruiva il nuovo cantiere che portava il suo nome.
Bertram si era avvicinato all'offshore grazie a Sam Griffith alla fine degli anni cinquanta. Poi conobbe Raymond Hunt e la sua innovativa carena a V profondo,si fece progettare da questi una barca,la costruì e insieme all'amico Griffith gareggiò e vinse quasi ovunque dal 1960 al 1963. Iniziò nel frattempo a costruire in serie dei 31' Fisherman in vetroresina, destinati a fare la storia della nautica e che avevano proprio la carena dei suoi vari protipi della saga "Moppie" con cui correva e vinceva, con Griffith.
"Lucky Moppie",così si chiamava la barca,era il quarto della saga dei Moppie,in onore della moglie Pauline "Moppie", pilotati da Bertram dal 1960,il primo senza Sam Griffith a bordo,fu la star della terza edizione e la prima imbarcazione straniera iscritta alla VBV.
Dick Bertram lo aveva portato in Italia dopo aver vinto con esso il primo Sam Griffith Memorial Race a Miami il 4 febbraio con l'intenzione di partecipare alle due gare offshore europee,la VBV appunto e la Cowes-Torquay a cui aveva già partecipato nel 1962.
Per questo aveva dovuto apporre delle modifiche al suo 31' in vetroresina,che in pratica era un guscio dei suoi Fisherman prodotti in serie in un quantitativo che tutta la produzione di motoryacht in Italia non sarebbe bastata ad eguagliarla,con l'aggiunta di una tuga,cuccette,wc,cucina con relativi attrezzi e via dicendo,tutta roba inutile ai fini di una gara di velocità.
La barca montava una coppia di nuovi motori V8 a benzina progettati dal tecnico americano Sam Sarra per la Daytona Marine di Daytona. 380 hp era la potenza dichiarata per ognuno di essi che usufruivano del turbocompressore a gas di scarico.
"Lucky Moppie",comunque passò le verifiche pre gara soltanto perchè iscritta come "fuori-serie" in virtù del fatto che Betram non portò una fiche di omolagazione dove si affermava la produzione di almeno 5 altri "Lucky Moppie" identici e quindi la sua gara sarebbe stata inutile ai fini della classifica. Tutto questo l'americano non lo comprese e del resto poco gli importava. Lo avrebbero capito tutti il giorno dopo.
Questo punteggio fu tolto,ma fu inserita una regola che sarà destinata a creare ancor più accese polemiche per l'edizione 1964.
In Italia,a quel tempo,nei vari ambienti della nautica,non ultima la stampa specializzata,ci si era fatta l'idea che le gare di motonautica d'altura(il termine offshore non era molto di voga)dovevano essere esclusivamente fatte con barche con il quale i loro proprietari effettuavano il diporto giornaliero.Ne più ne meno.
La cosa però strideva con la definizione principale,scritta nel regolamento, dell'unica gara che fino allora si disputava in Italia e che parlava di "...competizione di velocità in mare aperto...". Meglio sarebbe stato allora parlare di gara di Regolarità per esempio. Perchè non accettare e far competere anche barche costruite appositamente per andare più veloci sull'acqua,seppur sempre regolamentate?
Immaginiamoci una Mille Miglia,a cui era stata spesso paragonata la VBV dalla stampa d'epoca, senza i prototipi di Ferrari o Mercedes,i loro piloti di grido e le loro gesta,che la resero leggendaria.
Il problema si ripresentò negli anni '90 quando in piena crisi d'identità dell'offshore,strinto nelle mani di una sorta di Ecclestone della F1 del mare che portò il campionato di Class 1in altri lidi più ricchi,la VBV si trovò costretta ad ospitare le barche dell'Endurance il cui regolamento si ispirava proprio a quello delle prime edizioni della gara e che in breve allontanò l'interesse sia della gara che dello stesso campionato,proprio per l'assenza di estrema competizione con nomi di rilievo.
L' organizzazione della VBV del 1964 invece,aveva l'intento di far disputare una gara per sole barche di serie,con motorizzazioni di serie. Nel regolamento si chiedeva che ogni tipo di imbarcazione iscritta fosse stata costruita in almeno 5 esemplari identici fra loro in tutto,cabinati,con cuccette,wc e motori ovviamente di serie. Per ogni categoria,stabilita per lunghezza della barca e potenza dei motori venivano poi dati i limiti delle dimensioni della cabina,cuccette e wc .
Era evidente che all'interno del comitato organizzatore vi era una componente non meglio definita di persone interessate a favorire alcuni cantieri nazionali e questa componente ebbe ragione su altre che erano più vicine ai regolamenti delle altre competizioni che si svolgevano negli Stati Uniti ed alla Cowes-Torquay inglese.
Oltretutto da qualche tempo si stava lavorando in sede UIM(Union Internationale Motonautique) per creare un campionato del mondo per questa nuova disciplina,impostando un regolamento e vagliando un circuito di gare internazionali da inserire come prove ufficiali.
Del resto negli Stati Uniti,John Crouse,giornalista specializzato,aveva organizzato un Trofeo dedicato al suo grande amico Sam Griffith,vero padre di questa nuova disciplina motonautica,grande pilota ed eroe della Seconda Guerra Mondiale al fianco del famoso Generale George Patton,morto di cancro il 26 giugno 1963.
Il 1964 sarebbe stato il primo anno del Trofeo che comprendeva le cinque gare, tre americane e due europee, che al momento si stavano organizzando in modo indipendente. Viareggio appunto ne avrebbe fatto parte.
Venuti a conoscenza di questo e del fatto che alcuni americani erano intenzionati a partecipare anche alla gara di Viareggio l'organizzazione aggiunse al regolamento la clausola di ammissione di imbarcazioni "Fuori Serie",ma che risultavano anche fuori concorso.
A tutto questo Richard "Dick" Bertram pose poca attenzione,intenzionato comunque a venire in Europa per promuovere le barche che costruiva il nuovo cantiere che portava il suo nome.
Bertram si era avvicinato all'offshore grazie a Sam Griffith alla fine degli anni cinquanta. Poi conobbe Raymond Hunt e la sua innovativa carena a V profondo,si fece progettare da questi una barca,la costruì e insieme all'amico Griffith gareggiò e vinse quasi ovunque dal 1960 al 1963. Iniziò nel frattempo a costruire in serie dei 31' Fisherman in vetroresina, destinati a fare la storia della nautica e che avevano proprio la carena dei suoi vari protipi della saga "Moppie" con cui correva e vinceva, con Griffith.
"Lucky Moppie",così si chiamava la barca,era il quarto della saga dei Moppie,in onore della moglie Pauline "Moppie", pilotati da Bertram dal 1960,il primo senza Sam Griffith a bordo,fu la star della terza edizione e la prima imbarcazione straniera iscritta alla VBV.
Dick Bertram lo aveva portato in Italia dopo aver vinto con esso il primo Sam Griffith Memorial Race a Miami il 4 febbraio con l'intenzione di partecipare alle due gare offshore europee,la VBV appunto e la Cowes-Torquay a cui aveva già partecipato nel 1962.
Per questo aveva dovuto apporre delle modifiche al suo 31' in vetroresina,che in pratica era un guscio dei suoi Fisherman prodotti in serie in un quantitativo che tutta la produzione di motoryacht in Italia non sarebbe bastata ad eguagliarla,con l'aggiunta di una tuga,cuccette,wc,cucina con relativi attrezzi e via dicendo,tutta roba inutile ai fini di una gara di velocità.
La barca montava una coppia di nuovi motori V8 a benzina progettati dal tecnico americano Sam Sarra per la Daytona Marine di Daytona. 380 hp era la potenza dichiarata per ognuno di essi che usufruivano del turbocompressore a gas di scarico.
"Lucky Moppie",comunque passò le verifiche pre gara soltanto perchè iscritta come "fuori-serie" in virtù del fatto che Betram non portò una fiche di omolagazione dove si affermava la produzione di almeno 5 altri "Lucky Moppie" identici e quindi la sua gara sarebbe stata inutile ai fini della classifica. Tutto questo l'americano non lo comprese e del resto poco gli importava. Lo avrebbero capito tutti il giorno dopo.
Altra novità di questa edizione era la totale assenza di barche con motori diesel,a dimostrazione della ricerca da parte di tutti i concorrenti delle massime prestazioni miranti la vittoria se non assoluta almeno di classe.
All'epoca le case costruttrici di motori diesel non presentvano modelli appositamente preparati per le competizioni offshore,mentre nei benzina vi erano dei preparatori,soprattutto negli Stati Uniti dei loro V8,per tali gare.
Le ottimali condizioni del mare misero a dura prova la resistenza al prolungato sforzo al massimo dei giri di questi V8,che furono la causa principale degli inconvenienti occorsi ai partecipanti.
La lotta per la vittoria oltre alla barca di Bertram era ancora una volta un fatto riguardante i due cantieri Navaltecnica e Italcraft,vincitori rispettivamente delle prime due edizioni.
Punta di diamante della Navaltecnica era il nuovo "Speranzella Quarta" della categoria "fuori serie",pilotata dal suo affermato progettista Renato "Sonny" Levi.In pratica era il disegno del primo "A Speranzella" del 1961 ma con la lunghezza portata a 9,70 mt (32') sempre in lamellare,con due Ford Interceptor,un classico V8 che veniva montato sulle nuove auto della polizia americana e che davano una potenza di 390 hp ciascuno, alimentati con benzina Avio,la stessa usata per certi velivoli a pistoni e che è indicata per i motori ad alta compressione grazie al suo elevato numero di ottani. I motori erano montati all'estrema poppa della barca con un sistema di trasmissione V-drive dove l'asse usciva dal motore verso prua e poi con un invertitore usciva dalla carena verso poppa.
Poi c'era il "Settimo Velo S" dove la "S" stava per "Sport",una versione di 24' senza tuga-"flat deck",quindi sportiva, della classica serie dei Settimo Velo di Navaltecnica e pilotata da Cesare Pepe. A causa delle ridotte dimensioni dell'abitabilità la barca dovette essere iscritta nei "fuori serie". Nuovi motori e trasmissioni anche per questa barca che montava una coppia di MerCruiser,altri classici 8V made in USA da 225 hp ciascuno,creati per fare unità con i nuovi piedi poppieri che Carl Kiekhaefer boss della Mercury aveva creato dopo aver ottenuto la licenza a costruirli dalla Volvo Penta.
MerCruiser e Kiekhaefer diverranno in pochi anni monopolizzatori delle competizioni offshore per la durata di oltre un decennio.
Faceva parte della flotta della classe "fuori serie" anche il terzo Navaltecnica,il "Settimo Velo V" pilotato da Loris Vaccari che era dotato di una coppia di MerCruiser ma da soli 150 hp ciascuno.
La Navaltecnica aveva altre due barche che erano inserite fra quelle di serie,una per Vincenzo Balestrieri che ritornava in gara dopo un anno di sosta,con "A Speranziella" un classe Speranza di 9,80mt (32') con alcuni accorgimenti da "fuori serie" e che montava gli stessi Interceptor della barca di Levi ma sistemati in modo tradizionale in posizione più centrale,con asse elica diretto senza rinvii. In tutto questo strideva l'uso del carburante Avio che certo non era reperibile comunemente se non negli aereoporti ma il regolamento tanto preciso nell'indicare le attrezzature a bordo non faceva menzione della possibilità dell'uso di serie o meno dei vari carburanti.
Anche il timone posto centralmente sotto la poppa,come nella barca guidata da Levi,era una modifica apportata che migliorava il rendimento delle eliche.
Infine la flotta Navaltecnica si chiudeva con il ritorno di Jim Wynne sul "Settimo Velo Quarto" di 24',uguale a quello dello scorso anno,sempre con la coppia di Volvo Penta e piedi Aquamatic da 110 hp ciascuno.
Il duo Wynne-Walters che stava avendo successo nella progettazioni di scafi offshore era presente con una barca del cantiere americano Formula,creato nel 1962 da una nuova figura destinata a divenire leggendaria,Don Aronow,un ex venditore immobiliare di successo,buttatosi anima e corpo in questo genere di competizioni.
"Lucinda" era un piccolo scafo della già fortunata serie Formula 233(23'3''di lunghezza),della Formula Marine Inc. di North Miami Beach,con un singolo Daytona turbo da 380 hp guidato dall'inglese William Shand-Kydd. Aronow fu impressionato dai Bertram 31' di Hunt e quando fondò il suo primo cantiere volle con se Wynne e l'architetto navale Walt Walters che gli disegnarono questo primo 23' che fu il precursore di una generazione di barche di Aronow che portarono ai Cigarette. Quest'ultimi dominarono le scene mondiali per un decennio registrando record di vittorie rimasto ineguagliato.
All'epoca le case costruttrici di motori diesel non presentvano modelli appositamente preparati per le competizioni offshore,mentre nei benzina vi erano dei preparatori,soprattutto negli Stati Uniti dei loro V8,per tali gare.
Le ottimali condizioni del mare misero a dura prova la resistenza al prolungato sforzo al massimo dei giri di questi V8,che furono la causa principale degli inconvenienti occorsi ai partecipanti.
La lotta per la vittoria oltre alla barca di Bertram era ancora una volta un fatto riguardante i due cantieri Navaltecnica e Italcraft,vincitori rispettivamente delle prime due edizioni.
Punta di diamante della Navaltecnica era il nuovo "Speranzella Quarta" della categoria "fuori serie",pilotata dal suo affermato progettista Renato "Sonny" Levi.In pratica era il disegno del primo "A Speranzella" del 1961 ma con la lunghezza portata a 9,70 mt (32') sempre in lamellare,con due Ford Interceptor,un classico V8 che veniva montato sulle nuove auto della polizia americana e che davano una potenza di 390 hp ciascuno, alimentati con benzina Avio,la stessa usata per certi velivoli a pistoni e che è indicata per i motori ad alta compressione grazie al suo elevato numero di ottani. I motori erano montati all'estrema poppa della barca con un sistema di trasmissione V-drive dove l'asse usciva dal motore verso prua e poi con un invertitore usciva dalla carena verso poppa.
Poi c'era il "Settimo Velo S" dove la "S" stava per "Sport",una versione di 24' senza tuga-"flat deck",quindi sportiva, della classica serie dei Settimo Velo di Navaltecnica e pilotata da Cesare Pepe. A causa delle ridotte dimensioni dell'abitabilità la barca dovette essere iscritta nei "fuori serie". Nuovi motori e trasmissioni anche per questa barca che montava una coppia di MerCruiser,altri classici 8V made in USA da 225 hp ciascuno,creati per fare unità con i nuovi piedi poppieri che Carl Kiekhaefer boss della Mercury aveva creato dopo aver ottenuto la licenza a costruirli dalla Volvo Penta.
MerCruiser e Kiekhaefer diverranno in pochi anni monopolizzatori delle competizioni offshore per la durata di oltre un decennio.
Faceva parte della flotta della classe "fuori serie" anche il terzo Navaltecnica,il "Settimo Velo V" pilotato da Loris Vaccari che era dotato di una coppia di MerCruiser ma da soli 150 hp ciascuno.
La Navaltecnica aveva altre due barche che erano inserite fra quelle di serie,una per Vincenzo Balestrieri che ritornava in gara dopo un anno di sosta,con "A Speranziella" un classe Speranza di 9,80mt (32') con alcuni accorgimenti da "fuori serie" e che montava gli stessi Interceptor della barca di Levi ma sistemati in modo tradizionale in posizione più centrale,con asse elica diretto senza rinvii. In tutto questo strideva l'uso del carburante Avio che certo non era reperibile comunemente se non negli aereoporti ma il regolamento tanto preciso nell'indicare le attrezzature a bordo non faceva menzione della possibilità dell'uso di serie o meno dei vari carburanti.
Anche il timone posto centralmente sotto la poppa,come nella barca guidata da Levi,era una modifica apportata che migliorava il rendimento delle eliche.
Infine la flotta Navaltecnica si chiudeva con il ritorno di Jim Wynne sul "Settimo Velo Quarto" di 24',uguale a quello dello scorso anno,sempre con la coppia di Volvo Penta e piedi Aquamatic da 110 hp ciascuno.
Il duo Wynne-Walters che stava avendo successo nella progettazioni di scafi offshore era presente con una barca del cantiere americano Formula,creato nel 1962 da una nuova figura destinata a divenire leggendaria,Don Aronow,un ex venditore immobiliare di successo,buttatosi anima e corpo in questo genere di competizioni.
"Lucinda" era un piccolo scafo della già fortunata serie Formula 233(23'3''di lunghezza),della Formula Marine Inc. di North Miami Beach,con un singolo Daytona turbo da 380 hp guidato dall'inglese William Shand-Kydd. Aronow fu impressionato dai Bertram 31' di Hunt e quando fondò il suo primo cantiere volle con se Wynne e l'architetto navale Walt Walters che gli disegnarono questo primo 23' che fu il precursore di una generazione di barche di Aronow che portarono ai Cigarette. Quest'ultimi dominarono le scene mondiali per un decennio registrando record di vittorie rimasto ineguagliato.
Quel piccolo 23' aveva già le caratteristiche di base di quelle carene di successo che passarono da Donzi a Magnum a Cigarette; la carena a due pattini longitudinali e la coperta con il "cavallino rovesciato",l'inclinazione verso il basso della parte prodiera della coperta. Uno stile inconfondibile e tra i più copiati al mondo.
Ad aprire la partecipazione di equipaggi inglesi alla VBV insieme a Shand-Kydd,la Lady dell'offshore,Violet Aitken,moglie di Sir Max Aitken,eroe della RAF nella Battaglia d'Inghilterra, proprietario del "Daily Express" e anch'esso grande appassionato e pilota nonchè patrocinatore della Cowes-Torquay.
L' "Ultra Violet" era un Bertram 31' cabinato in vetroresina con un paio di tranquilli Mercruiser da 310 hp ognuno,che poco impressionò in gara.
Arriviamo così alla flotta degli Italcraft presenti con i soliti X-1 affidati a Giacomo Fornari,Francesco Cosentino,Rodolfo Funaro,Mario Sonnino-Sorisio e lo stesso vincitore del 1963,Sergio Sonnino-Sorisio tutti con i Chrysler a benzina da 300 hp, come anche la coppia di giornalisti formata da Alessandro Perrone e Mauro Mancini che però disponevano di un motore con potenza ridotta a 210 hp.
Ad aprire la partecipazione di equipaggi inglesi alla VBV insieme a Shand-Kydd,la Lady dell'offshore,Violet Aitken,moglie di Sir Max Aitken,eroe della RAF nella Battaglia d'Inghilterra, proprietario del "Daily Express" e anch'esso grande appassionato e pilota nonchè patrocinatore della Cowes-Torquay.
L' "Ultra Violet" era un Bertram 31' cabinato in vetroresina con un paio di tranquilli Mercruiser da 310 hp ognuno,che poco impressionò in gara.
Arriviamo così alla flotta degli Italcraft presenti con i soliti X-1 affidati a Giacomo Fornari,Francesco Cosentino,Rodolfo Funaro,Mario Sonnino-Sorisio e lo stesso vincitore del 1963,Sergio Sonnino-Sorisio tutti con i Chrysler a benzina da 300 hp, come anche la coppia di giornalisti formata da Alessandro Perrone e Mauro Mancini che però disponevano di un motore con potenza ridotta a 210 hp.

I grandi rivali delle prime due edizioni,gli Italcraft e i Navaltecnica schierati uno accanto all'altro per la VBV del 1964. Sono visibili il #26 "X-1B",vincitore nel 1963,il #28 "Virginia" e il #25 "Antonella III",per l'Italcraft e il "Settimo Velo IV",il #16 "A' Speranziella"e il #10 "Settimo Velo V" per la Navaltecnica.
Ancora una volta quasi assenti i cantieri locali con il solo San Lorenzo a tenere alta la bandiera di Viareggio con il solito "Ilo" dello scorso anno,cabinato con due Chrysler da 280 hp per Gianfranco Cecchi,proprietario del cantiere.
Infine fuori concorso il piccolo "Agonia" un Ars Mars di Mario Germani, cabinato in vetroresina con una coppia di fuoribordo West Bend di soli 45 hp ciascuno.
Dei 32 iscritti alla gara,un numero di tutto rispetto,solo la metà esatta era presente in banchina a Viareggio. Avevano dato defezione per motivi vari,la flotta di nuove barche progettate da Antonio Dal Monte del Cantiere Gallinari di Anzio che erano equipaggiate con dei Mercruiser da 150 hp ciascuno e che erano state costrette a riparare a Civitavecchia durante il loro trasferimento via mare a causa di un fortunale che si era abbattuto sulle coste tirreniche i giorni che precedettero la gara. Fra gli assenti anche 3 Bertram francesi,un X-1 e il Settimo Velo di Vaccari.
Infine fuori concorso il piccolo "Agonia" un Ars Mars di Mario Germani, cabinato in vetroresina con una coppia di fuoribordo West Bend di soli 45 hp ciascuno.
Dei 32 iscritti alla gara,un numero di tutto rispetto,solo la metà esatta era presente in banchina a Viareggio. Avevano dato defezione per motivi vari,la flotta di nuove barche progettate da Antonio Dal Monte del Cantiere Gallinari di Anzio che erano equipaggiate con dei Mercruiser da 150 hp ciascuno e che erano state costrette a riparare a Civitavecchia durante il loro trasferimento via mare a causa di un fortunale che si era abbattuto sulle coste tirreniche i giorni che precedettero la gara. Fra gli assenti anche 3 Bertram francesi,un X-1 e il Settimo Velo di Vaccari.
La mattina della gara di andata sorprese tutti per le condizioni meteo così ideali e così diverse dal giorno prima che aveva visto abbattersi sulla costa una tempesta con mare forza 8 e vento forte da sud-ovest facendo credere a tutti,ma non all'organizzazione,Furrer in testa,sull'impossibilità di effettuare la gara. Poi durante la notte il vento si era placato e la pioggia aveva calmato il mare.
Sabato 11 alle 12:00,con un mare forza due davanti a Viareggio ma con un forza 4 registrato nel tratto fatidico fra Gorgona e Capraia,che costringeva il piccolo Ars Mare a rimanere in porto,partivano i restanti 15 concorrenti.
Scattava al comando quello che sembrò diventare lo specialista delle partenze a razzo,Mario Sonnino-Sorisio col suo "X-1D" dello scorso anno ma ora con i Chrysler a benzina,mentre Balestrieri sbagliava il via ed era costretto a ripetere la manovra. Fatti pochi metri il "Lucinda" si fermava per problemi al suo unico motore,mentre il plotone dei primi era già in virata all'altezza del Lido Di Camaiore intorno alla fregata "Fasan" della Marina Militare.
"Lucky Moppie" che a bordo oltre a Bertram aveva il pilota inglese Charles Gardner e il giovane meccanico Bobby Moore,passava al comando seguito da Levi col suo "Speranzella Quarta" e dall' "X-1" di Sergio Sonnino,ma poi Bertram era costretto a fermarsi per cambiare una candela che mandava a sette uno dei Daytona e Balestrieri accusava dei problemi con l'impianto di raffreddamento. Il San Lorenzo "Ilo" tornava mestamente a Viareggio con un solo motore mentre Vaccari col Settimo Velo continuava la gara seppur anche lui con un solo motore.
Alla Gorgona era così al comando Levi,ma per poco perchè Bertram nel frattempo era ripartito,raggiungendo e passando lo scafo rosso. Terzo era Balestrieri,poi i due X-1 di Sergio e Mario Sonnino,con sesto Wynne e settimo l'altro Bertram in gara,quello della signora Aitken e ottavo l' "Antonella III" di Cosentino.
Nel tratto duro tra le due isole settentrionali dell'Arcipelago Toscano,le posizioni di testa restarono sostanzialmente invariate mentre le barche di Wynne e Aitken erano costrette a rallentare parecchio l'andatura con Cosentino che li passò entrambi ma che poi fu costretto a sua volta a rallentare per problemi ad un propulsore. La stessa sorte che toccò anche a Mario Sonnino mentre il fratello Sergio subiva la rottura di un elica.
Erano le 14 e 03' quando Dick Bertram passava il traguardo di Bastia a quasi 40 nodi di media,ma Levi era molto vicino a soli 35'' di distacco a testimonianza dell'accesa lotta che si era sviluppata lungo le 78 miglia del percorso.
Balestrieri era terzo a quasi 9 minuti dal primo e grazie al regolamento era leader della classifica generale,seguito a 5' da Sergio Sonnino e dal "Settimo Velo S." di Pepe terzo dei "fuori serie". Sesto è Wynne ,settima la Aitken e poi gli altri X-1 di Fornari,Funaro,Perrone,Mario Sonnino e Cosentino tredicesimo. Chiudevano gli arrivi l'altro Settimo Velo di Vaccari e a sorpresa,l' "Agonia" di Germani, il piccolo fuoribordo che nonostante il divieto a partire per motivi di sicurezza datogli dalla Capitaneria di Porto di Viareggio,alla chetichella era sfilato via dal porto e riusciva ad arrivare a Bastia fra la stupore di tutti.
In serata Bastia come sempre organizza i festeggiamenti dei partecipanti e seguono anche le premiazioni per i vincitori di questo primo tratto della gara.
Il mattino dopo le acque davanti alla città corsa si presentarono come uno specchio e il cielo sgombro di nuvole preannunciavano una gara di ritorno al fulmicotone con grande stress degli organi meccanici.
Chi aveva i motori più potenti e meglio preparati aveva la vittoria in tasca.
Partenza questa volta alle 10 con la rinuncia di Cosentino e Mario Sonnino che con un solo motore sono fuori da ogni gioco e posibile buon piazzamento. "Antonella III" e "X-1D" con calma faranno rotta su Piombino.
In rotta verso la Capraia sono quindi 12 concorrenti con "Agonia",il nome era tutto un programma,come una mascotte della gara, salta sulla scia degli altri concorrenti buon ultima.
In testa invece arrivò il colpo di scena perchè Levi era fermo con gli Interceptor fuori uso. Tornerà in Italia a rimorchio della motovedetta della Pubblica Sicurezza. Il momento no della Navaltecnica proseguiva con il "Settimo Velo Quinto" di Vaccari i cui problemi del giorno prima si rifecero vivi e sarà costretto ad arrivare a Viareggio con un solo motore e fuori tempo massimo.
Alla Capraia transitarono Bertram,Balestrieri,Sergio Sonnino,Pepe,Lady Aitken,Fornari,Wynne,Funaro,Perrone e Germani e stesso ordine anche per il passaggio dalla Gorgona.
A poche miglia dall'arrivo,quando i concorrenti cominciarono a intravvedere le strutture portuali di Viareggio la grande fatica meccanica miete le sue ultime vittime. Il primo a cadere fu il terzo,Sergio Sonnino,tradito da noie all'inpianto elettrico di un motore e che si fermava per provare a riparare il danno,mentre gli sfilavano Pepe e Lady Aitken. Quest'ultima a sua volta si fermava con i motori ammutoliti a poche centinaia di metri dall' X-1. Arrivava Wynne che da sesto si ritrovava d'un sol colpo quarto e dopo pochi minuti ripartì veloce l'X-1 in un disperato inseguimento,mentre la Aitken doveva aspettare ancora un pò prima di ripartire.
Non era ancora mezzogiorno che dal molo foraneo gli spettatori in attesa con i binocoli scorsero la bianca sagoma del Bertram "Lucky Moppie" che tagliava poi il traguardo in 1h 54' 47'' alla sorprendente media di 42,863 nodi.
La sua andatura non solo aveva staccato tutti gli avversari ma li aveva anche stroncati in buona parte.
Che dire,si fà colazione in Corsica e si prende l'aperitivo al bar del Club Nautico di Viareggio!
Difficile pensare che per il regolamento comunque non sarà lui il vincitore.
Dopo soli 5' e 20'' arrivava,seconda,quella che poi risulterà la vincitrice ufficiale,l "A Speranziella" di serie di Vincenzo Balestrieri che con i suoi oltre 40 nodi di media aveva disputato una prestazione di rilievo.
Altra prestazione interessante la fece rilevare il terzo,il "Settimo Velo S." di Pepe a dimostrazione della validità oltre che della barca anche della soluzione entrofuoribordo della Mercruiser,comunque di certo a suo agio sul mare calmo,otterrà una media di poco al di sotto dei 40 nodi.
Completava la parata dei Navaltecnica il "Settimo Velo Quarto" di Wynne a 12' da Pepe,poi arrivarono gli Italcraft X-1 con "La Turca III" di Fornari a meno di un minuto da Wynne,sesto "Virginia" di Funaro,settimo l' "X-1B" di Sergio Sonnino e ottavo il "Tomviluka" di Perrone. Chiudeva gli arrivi il Bertram "Ultra Violet" di Lady Aitken,che riparato il danno era arrivata a Viareggio con le proprie forze ad una cinquantina di minuti da Bertram.
Arrivava anche Germani con il suo piccolo fuoribordo ma che trovava ad aspettarlo in banchina il comandante del porto con in mano un verbale da consegnargli per la disobbedienza del giorno prima. Poi tutto finì con un oblazione da donare agli enti assistenziali della Marina.
La sera,preceduto da spettacolari fuochi pirotecnici offerti dalla locale Azienda Autonoma,il tradizionale galà della premiazione della gara si tenne nel salone del Club Nautico Versilia affacciato davanti alla darsena Europa dove dondolavano sonnacchiose le barche superstiti.
Balestrieri e Bertram furono tra i più premiati,il primo come vincitore ufficiale della terza edizione il secondo per la vittoria nella classe "fuori serie" e per le prestazioni ottenute. Molti applausi anche per Sergio Sonnino- Sorisio vincitore l'anno prima,per Mario Germani per l'impresa con il suo piccolo fuoribordo e per Lady Aitken.
L'indomani Dick Bertram caricherà tutta la sua numerosa famiglia sul "Lucky Moppie",iniziando una crociera di avvicinamento all'Isola di Wight dove il 15 agosto si sarebbe svolta la ormai prestigiosa Cowes-Torquay.
Bertram navigò lungo costa da Viareggio a Marsiglia,facendo tappa a Portofino,Montecarlo e l'intera Costa Azzurra,poi entrò nella foce del Rodano e risalì il fiume e i canali attraversando tutta la Francia. Quindi ad Hamble riportò il 31' nelle condizioni di gareggiare,disputò la gara e non vinse solo per un banale errore di rotta.
Questo era lo spirito che caratterizava i fondatori dell'Offshore.
A poche miglia dall'arrivo,quando i concorrenti cominciarono a intravvedere le strutture portuali di Viareggio la grande fatica meccanica miete le sue ultime vittime. Il primo a cadere fu il terzo,Sergio Sonnino,tradito da noie all'inpianto elettrico di un motore e che si fermava per provare a riparare il danno,mentre gli sfilavano Pepe e Lady Aitken. Quest'ultima a sua volta si fermava con i motori ammutoliti a poche centinaia di metri dall' X-1. Arrivava Wynne che da sesto si ritrovava d'un sol colpo quarto e dopo pochi minuti ripartì veloce l'X-1 in un disperato inseguimento,mentre la Aitken doveva aspettare ancora un pò prima di ripartire.
Non era ancora mezzogiorno che dal molo foraneo gli spettatori in attesa con i binocoli scorsero la bianca sagoma del Bertram "Lucky Moppie" che tagliava poi il traguardo in 1h 54' 47'' alla sorprendente media di 42,863 nodi.
La sua andatura non solo aveva staccato tutti gli avversari ma li aveva anche stroncati in buona parte.
Che dire,si fà colazione in Corsica e si prende l'aperitivo al bar del Club Nautico di Viareggio!
Difficile pensare che per il regolamento comunque non sarà lui il vincitore.
Dopo soli 5' e 20'' arrivava,seconda,quella che poi risulterà la vincitrice ufficiale,l "A Speranziella" di serie di Vincenzo Balestrieri che con i suoi oltre 40 nodi di media aveva disputato una prestazione di rilievo.
Altra prestazione interessante la fece rilevare il terzo,il "Settimo Velo S." di Pepe a dimostrazione della validità oltre che della barca anche della soluzione entrofuoribordo della Mercruiser,comunque di certo a suo agio sul mare calmo,otterrà una media di poco al di sotto dei 40 nodi.
Completava la parata dei Navaltecnica il "Settimo Velo Quarto" di Wynne a 12' da Pepe,poi arrivarono gli Italcraft X-1 con "La Turca III" di Fornari a meno di un minuto da Wynne,sesto "Virginia" di Funaro,settimo l' "X-1B" di Sergio Sonnino e ottavo il "Tomviluka" di Perrone. Chiudeva gli arrivi il Bertram "Ultra Violet" di Lady Aitken,che riparato il danno era arrivata a Viareggio con le proprie forze ad una cinquantina di minuti da Bertram.
Arrivava anche Germani con il suo piccolo fuoribordo ma che trovava ad aspettarlo in banchina il comandante del porto con in mano un verbale da consegnargli per la disobbedienza del giorno prima. Poi tutto finì con un oblazione da donare agli enti assistenziali della Marina.
La sera,preceduto da spettacolari fuochi pirotecnici offerti dalla locale Azienda Autonoma,il tradizionale galà della premiazione della gara si tenne nel salone del Club Nautico Versilia affacciato davanti alla darsena Europa dove dondolavano sonnacchiose le barche superstiti.
Balestrieri e Bertram furono tra i più premiati,il primo come vincitore ufficiale della terza edizione il secondo per la vittoria nella classe "fuori serie" e per le prestazioni ottenute. Molti applausi anche per Sergio Sonnino- Sorisio vincitore l'anno prima,per Mario Germani per l'impresa con il suo piccolo fuoribordo e per Lady Aitken.
L'indomani Dick Bertram caricherà tutta la sua numerosa famiglia sul "Lucky Moppie",iniziando una crociera di avvicinamento all'Isola di Wight dove il 15 agosto si sarebbe svolta la ormai prestigiosa Cowes-Torquay.
Bertram navigò lungo costa da Viareggio a Marsiglia,facendo tappa a Portofino,Montecarlo e l'intera Costa Azzurra,poi entrò nella foce del Rodano e risalì il fiume e i canali attraversando tutta la Francia. Quindi ad Hamble riportò il 31' nelle condizioni di gareggiare,disputò la gara e non vinse solo per un banale errore di rotta.
Questo era lo spirito che caratterizava i fondatori dell'Offshore.

Richard Bertram quando venne a Viareggio era già una celebrità dell'offshore da anni. Dopo la gara,Bertram,imbarcò la sua famiglia sul suo "Lucky Moppie" e dopo una crociera durata un mese attraverso il mare fin oltre Marsiglia,poi risalendo il Rodano e tramite canali francesi sfociò sulla Manica,la attraversò e giunse a Cowes per apprestarsi a partecipare alla tradizionale gara di fine agosto.