1a Edizione: 14/15 Luglio 1962
Percorso:Viareggio-boa Forte dei Marmi-boa Bastia-Viareggio = 160 mm(296 km) circa
Condizioni meteo: mare forza 4-5 ; vento da NO 20 nodi ; sole
Iscritti: 24
Partiti: 9
Arrivati: 4
Vincitore assoluto(nome pilota-nome barca-tipo barca-motorizzazione):
A.Petroni-A Speranziella-Navaltecnica 30'- 2 Cadillac Crusader x 300 hp
Tempo impiegato: 5h 29' 24''
Media: 29,143 mm

Il 14 e 15 luglio 1962 si svolse la prima edizione della VBV,anche se all'epoca si sarebbe dovuta chiamare Viareggio-Bastia/Bastia-Viareggio per il fatto che il percorso di ritorno da Bastia venne effettuato il giorno dopo quello di andata. E questo si ripetè anche per le successive due edizioni.
Le barche partirono davanti all'imboccatura del porto di Viareggio verso una boa posta davanti a Forte dei Marmi, puntando poi la prua direttamente verso Bastia,passando a ponente delle Isole di Gorgona e di Capraia.
La mattina del giorno dopo le barche superstiti riprendevano il via per la traversata di ritorno verso la costa occidentale italiana questa volta passando tra le isole di Capraia e Gorgona.
La somma dei tempi dei due tratti forniva la classifica definitiva.
Solo nove dei 19 presenti si presentarono per il via e in pratica l'unica barca costruita appositamente per le gare offshore,seppur munita di una piccola sistemazione sottocoperta come alloggio,era quella del cantiere laziale Navaltecnica di Anzio.
l' "A Speranziella" che aveva debuttato l'anno prima alla prima edizione della gara inglese Cowes-Torquay si presentava con alcune modifiche. La barca giunse a Viareggio via mare direttamente da Anzio e alla guida sarebbe stato ancora il suo costruttore il Comandante Attilio Petroni.
Il resto dei partenti erano tutti motoryacht di serie fra i quali spiccava la flotta Italcraft,un altro cantiere laziale,presente con un paio di nuovi X-1 e due Sea Skiff.
Poi vi erano un paio di grossi Picchiotti,unico cantiere locale presente,e infine due barche di produzione americana ma con carena a spigolo vivo.
Le barche partirono davanti all'imboccatura del porto di Viareggio verso una boa posta davanti a Forte dei Marmi, puntando poi la prua direttamente verso Bastia,passando a ponente delle Isole di Gorgona e di Capraia.
La mattina del giorno dopo le barche superstiti riprendevano il via per la traversata di ritorno verso la costa occidentale italiana questa volta passando tra le isole di Capraia e Gorgona.
La somma dei tempi dei due tratti forniva la classifica definitiva.
Solo nove dei 19 presenti si presentarono per il via e in pratica l'unica barca costruita appositamente per le gare offshore,seppur munita di una piccola sistemazione sottocoperta come alloggio,era quella del cantiere laziale Navaltecnica di Anzio.
l' "A Speranziella" che aveva debuttato l'anno prima alla prima edizione della gara inglese Cowes-Torquay si presentava con alcune modifiche. La barca giunse a Viareggio via mare direttamente da Anzio e alla guida sarebbe stato ancora il suo costruttore il Comandante Attilio Petroni.
Il resto dei partenti erano tutti motoryacht di serie fra i quali spiccava la flotta Italcraft,un altro cantiere laziale,presente con un paio di nuovi X-1 e due Sea Skiff.
Poi vi erano un paio di grossi Picchiotti,unico cantiere locale presente,e infine due barche di produzione americana ma con carena a spigolo vivo.
Anche se il regolamento prevedeva la partenza delle barche con un minuto di intervallo l'una dall'altra,in realtà il via ,dato alle 12,00 del 14 Luglio,fu con tutti e nove i partecipanti contemporaneamente. Mare al traverso con onda lunga e scattava in testa il "Giannutri" un motoryacht di serie del cantiere locale Picchiotti di 14,20 metri(47') in legno con una coppia di pesanti Cummins diesel da 360 hp ciascuno e guidato da Carlo Leto di Priolo,famoso e abile gentleman-driver delle Mille Miglia e altre gare automobilistiche,seguito da "A Speranziella" il 9 metri (30') con carena a V-profondo in lamellare disegnata da Renato Levi,un giovane italo-inglese,promettente ingegnere d'estrazione aereonautica.
"A Speranziella" disponeva di una coppia di Cadillac Crusader,dei classici 8V marinizzati a benzina a carburatori.
Dopo la virata della boa posta davanti a Forte dei Marmi le barche ora affrontavano il mare avendo le onde di prua.
Il grosso "Giannutri" pareva affrontare bene il mare spinto a tutta manetta,fendendo le onde e alzando piccoli baffi d'acqua senza "incappellate" ma meglio di questa barca sembrava essere "A Speranziella" che invece le onde le cavalcava con agilità e un morbido beccheggio,merito della nuova carena detta a V profondo con i pattini longitudinali.
"A Speranziella" disponeva di una coppia di Cadillac Crusader,dei classici 8V marinizzati a benzina a carburatori.
Dopo la virata della boa posta davanti a Forte dei Marmi le barche ora affrontavano il mare avendo le onde di prua.
Il grosso "Giannutri" pareva affrontare bene il mare spinto a tutta manetta,fendendo le onde e alzando piccoli baffi d'acqua senza "incappellate" ma meglio di questa barca sembrava essere "A Speranziella" che invece le onde le cavalcava con agilità e un morbido beccheggio,merito della nuova carena detta a V profondo con i pattini longitudinali.
Qualche miglio e il cruiser di Petroni superava agilmente il grosso Picchiotti e sarà primo a Bastia dopo quasi tre ore di gara a 26,88 nodi di media,che fà capire il mare assai duro e il fastidioso vento di maestrale teso al traverso che hanno dovuto affrontare i partecipanti almeno fino a poco oltre la Gorgona.
Un particolare che diventerà una caratteristica della VBV,al punto che in tre occasioni costringerà gli organizzatori ad accorciare il percorso alla Gorgona,rinunciando a Bastia.
Leto di Priolo arriverà a Bastia alle 15 e 11',staccato di 12' e 41'',mentre terzo sarà "Amicizia" del romano Mario Sonnino-Sorisio,una barca della serie X-1 dell'Italcraft con carena planante come la barca di Levi,di 7metri e 80(26'),la più piccola del lotto partecipanti,con due Chrysler 8V a benzina da soli 177 hp ciascuno a oltre un ora di distacco da "A Speranziella". Tempo accumulato anche grazie ad un errore di rotta dovuto ad un probelma alla bussola di bordo,che aveva portato l'equipaggio a sud di Bastia costringendolo ad una inversione appena accortosi dell'errore. Stupore fra i membri della giuria quando si sono visti arrivare da sud la barca anzichè da Nord-Est.
Fino a poche miglia dalla Gorgona era quarto l'altro X-1 Italcraft "Bonifacio II" con a bordo Mario Arnaldi e lo stesso costruttore Sergio Sonnino-Sorisio. Un urto contro un relitto galleggiante aveva creato una falla e costretto l'equipaggio a lanciare i segnali di soccorso,subito notati dal sopraggiungente Vincenzo Balestrieri,avvocato-costruttore edile di Roma che guidava il suo "Cohete",un motoryacht Picchiotti della serie Super Versilia di 16,85 metri(55'),la più grossa barca al via,con due diesel G.M. da 456 hp ciascuno.
Balestrieri con il radar in rotazione,presterà soccorso all'imbarcazione scortandola indietro fino a Viareggio. Sarà questa la prima di una lunga serie di atti cavallereschi nei riguardi di avversari in difficoltà,nei 13 anni di gare offshore da parte di Balestrieri.
Un particolare che diventerà una caratteristica della VBV,al punto che in tre occasioni costringerà gli organizzatori ad accorciare il percorso alla Gorgona,rinunciando a Bastia.
Leto di Priolo arriverà a Bastia alle 15 e 11',staccato di 12' e 41'',mentre terzo sarà "Amicizia" del romano Mario Sonnino-Sorisio,una barca della serie X-1 dell'Italcraft con carena planante come la barca di Levi,di 7metri e 80(26'),la più piccola del lotto partecipanti,con due Chrysler 8V a benzina da soli 177 hp ciascuno a oltre un ora di distacco da "A Speranziella". Tempo accumulato anche grazie ad un errore di rotta dovuto ad un probelma alla bussola di bordo,che aveva portato l'equipaggio a sud di Bastia costringendolo ad una inversione appena accortosi dell'errore. Stupore fra i membri della giuria quando si sono visti arrivare da sud la barca anzichè da Nord-Est.
Fino a poche miglia dalla Gorgona era quarto l'altro X-1 Italcraft "Bonifacio II" con a bordo Mario Arnaldi e lo stesso costruttore Sergio Sonnino-Sorisio. Un urto contro un relitto galleggiante aveva creato una falla e costretto l'equipaggio a lanciare i segnali di soccorso,subito notati dal sopraggiungente Vincenzo Balestrieri,avvocato-costruttore edile di Roma che guidava il suo "Cohete",un motoryacht Picchiotti della serie Super Versilia di 16,85 metri(55'),la più grossa barca al via,con due diesel G.M. da 456 hp ciascuno.
Balestrieri con il radar in rotazione,presterà soccorso all'imbarcazione scortandola indietro fino a Viareggio. Sarà questa la prima di una lunga serie di atti cavallereschi nei riguardi di avversari in difficoltà,nei 13 anni di gare offshore da parte di Balestrieri.
Si ritirava invece quasi subito dopo il via il "Rifle" di Fiorenzo Fratini co-titolare della famosa azienda italiana produttrice di jeans. La barca era un Chris Craft made in USA di 32' i cui motori a benzina da 185 hp avevano creato problemi.
Aveva rinunciato a proseguire inve l'"Oriby" un vecchio Italcraft della serie Sea Skiff con un solo motore. Giunto all'altezza della Gorgona il pilota Corrado Petri decideva di fare ritorno a Viareggio a causa delle condizioni del mare che peggioravano di onda in onda.
Chiudevano la lista dei sopravvissuti fino a Bastia "Ilo" un Trojan Boats,altro scafo americano,della serie 3400 Express Cruiser,di Bruno Giovannini,in difficoltà con una carena poco adatta a questo tipo di mare e il "Virginia" di Rodolfo Funaro e Carlo Marincovich giornalista inviato della nuova rivista specializzata Nautica ,un altro cabinato Sea Skiff dell'Italcraft di 8,55 metri(28') a fasciame sovrapposto con un paio di Chrysler identici all' X-1,arrivato alle 17 e 12 davanti al porto di Bastia.
Tanto per capire le prestazioni del vincitore,quando questo arrivava a Bastia l'ultimo concorrente in gara era all'altezza della Gorgona,neanche a metà del percorso. Va anche detto che,poi, nel secondo tratto di avvicinamento alla Corsica dove il vento e il mare erano diminuiti d'intensità,questa differenza si era notevolmente ridotta.
Validità della carene a V profondo o questione di motori? Tutti e due i casi probabilmente,anche se il primo e l'ultimo classificato avevano entrambi carene simili,ma la potenza aveva fatto molto sulla differenza,in quanto il Sea Skiff dell'Italcraft poteva vantare una potenza complessiva di 354 hp per spingere circa 4 tonnellate di barca contro i 600 hp complessivi di "A Speranziella" che di tonnnellate ne pesava circa 5. Quindi quasi il doppio di potenza per una tonnellata in più.
Calcoli alla mano faceva 88,5 hp per tonnellata per il Sea Skiff e 120 hp per tonnellata per la barca della Navaltecnica.
Tutto questo ragionamento era per far comprendere che fin dall'inizio delle competizioni offshore tanto era importante avere un buon disegno di carena unito al minor peso,ma soprattutto ad una generosa quanto affidabile dose di potenza. Questa regola è stata valida fino agli ultimi anni delle competizioni offshore,seppure tutte le carene erano diventate a catamarano e le trasmissioni di superficie.
Dopo i festeggiamenti,veramente calorosi e con una nutrita presenza di spettatori a Bastia,gli stanchi e provati equipaggi si concedettero un meritato riposo nelle acque tranquille e rassicuranti del vecchio porto,contornato da ristoranti tipici come il "Chez Lavezzi" dove quasi un anno prima Furrer e soci si erano accordati con gli organizzatori locali per varare la gara.
Aveva rinunciato a proseguire inve l'"Oriby" un vecchio Italcraft della serie Sea Skiff con un solo motore. Giunto all'altezza della Gorgona il pilota Corrado Petri decideva di fare ritorno a Viareggio a causa delle condizioni del mare che peggioravano di onda in onda.
Chiudevano la lista dei sopravvissuti fino a Bastia "Ilo" un Trojan Boats,altro scafo americano,della serie 3400 Express Cruiser,di Bruno Giovannini,in difficoltà con una carena poco adatta a questo tipo di mare e il "Virginia" di Rodolfo Funaro e Carlo Marincovich giornalista inviato della nuova rivista specializzata Nautica ,un altro cabinato Sea Skiff dell'Italcraft di 8,55 metri(28') a fasciame sovrapposto con un paio di Chrysler identici all' X-1,arrivato alle 17 e 12 davanti al porto di Bastia.
Tanto per capire le prestazioni del vincitore,quando questo arrivava a Bastia l'ultimo concorrente in gara era all'altezza della Gorgona,neanche a metà del percorso. Va anche detto che,poi, nel secondo tratto di avvicinamento alla Corsica dove il vento e il mare erano diminuiti d'intensità,questa differenza si era notevolmente ridotta.
Validità della carene a V profondo o questione di motori? Tutti e due i casi probabilmente,anche se il primo e l'ultimo classificato avevano entrambi carene simili,ma la potenza aveva fatto molto sulla differenza,in quanto il Sea Skiff dell'Italcraft poteva vantare una potenza complessiva di 354 hp per spingere circa 4 tonnellate di barca contro i 600 hp complessivi di "A Speranziella" che di tonnnellate ne pesava circa 5. Quindi quasi il doppio di potenza per una tonnellata in più.
Calcoli alla mano faceva 88,5 hp per tonnellata per il Sea Skiff e 120 hp per tonnellata per la barca della Navaltecnica.
Tutto questo ragionamento era per far comprendere che fin dall'inizio delle competizioni offshore tanto era importante avere un buon disegno di carena unito al minor peso,ma soprattutto ad una generosa quanto affidabile dose di potenza. Questa regola è stata valida fino agli ultimi anni delle competizioni offshore,seppure tutte le carene erano diventate a catamarano e le trasmissioni di superficie.
Dopo i festeggiamenti,veramente calorosi e con una nutrita presenza di spettatori a Bastia,gli stanchi e provati equipaggi si concedettero un meritato riposo nelle acque tranquille e rassicuranti del vecchio porto,contornato da ristoranti tipici come il "Chez Lavezzi" dove quasi un anno prima Furrer e soci si erano accordati con gli organizzatori locali per varare la gara.
La gara di ritorno del giorno dopo offrì poche novità rispetto all'andata. Ora il mare da affontare era un onda lunga di poppa,una condotta non molto più semplice rispetto al mare di prua,ma niente o poco cambiava nei risultati.
"A Speranziella" arrivava prima a Viareggio tenendo una media superiore(era scontato),con quasi 32 nodi e con un tempo di quasi mezz'ora più breve.
"Amicizia",l'Italcraft X-1 di Sonnino,terzo a oltre un ora da Petroni nell'andata,ora senza errori ed evidentemente a suo agio con il mare di poppa arrivava secondo a soli 3' e 37'' a poco più di 31 nodi di media. Come si ricorda questa era la più piccola delle nove barche partite il giorno prima da Viareggio e con una potenza quasi la metà dello scafo vincitore. A dimostrazione della validità del progetto di quello che comunque pur avendo una moderna carena a V profondo restava pur sempre un cabinato di serie. E questa validità di progetto,gli X-1 la faranno vedere alla VBV dell'anno successivo.
Terzo a Viareggio,ma mantenendo la seconda piazza nella classifica generale per somma dei tempi,il "Giannutri" a meno di tre minuti dalla barca dell'Italcraft.
Quarto l'altro Italcraft di Funaro,il Sea Skiff "Virginia" anche grazie ai problemi avuti al ritorno dal Trojan "Ilo" di Giovannini per un avaria che ne ritardava l'arrivo a Viareggio fino al fuori tempo massimo.
Tutto sommato la prima VBV passava la difficile prova della prima volta. Gli iscritti presenti in porto il giorno prima della gara erano già sufficenti per decretarne il successo e solo a causa dell'avverse condizioni del mare che hanno costretto molti a rinunciarvi ha fatto sì che a partire fossero solo circa la metà. Ma i nove temerari erano partiti,tutto si era svolto regolarmente e quindi la prima edizione veniva archiviata positivamente e il tutto faceva si che si poteva già iniziare a lavorare per la seconda edizione dell'anno successivo. Difficilmente sarebbe stato così se la gara non si fosse svolta o ancor peggio avesse incontrato dei problemi durante lo svolgimento.
Nel salone delle cerimonie del Club Nautico Versilia la sera del 15 al galà organizzato per le premiazioni delle tre categorie ,della classifica generale ed altri premi di contorno c'era grande allegria e soddisfazione da parte di tutti,ma soprattutto di Furrer e dei suoi collaboratori. L'obiettivo era stato centrato.
"A Speranziella" arrivava prima a Viareggio tenendo una media superiore(era scontato),con quasi 32 nodi e con un tempo di quasi mezz'ora più breve.
"Amicizia",l'Italcraft X-1 di Sonnino,terzo a oltre un ora da Petroni nell'andata,ora senza errori ed evidentemente a suo agio con il mare di poppa arrivava secondo a soli 3' e 37'' a poco più di 31 nodi di media. Come si ricorda questa era la più piccola delle nove barche partite il giorno prima da Viareggio e con una potenza quasi la metà dello scafo vincitore. A dimostrazione della validità del progetto di quello che comunque pur avendo una moderna carena a V profondo restava pur sempre un cabinato di serie. E questa validità di progetto,gli X-1 la faranno vedere alla VBV dell'anno successivo.
Terzo a Viareggio,ma mantenendo la seconda piazza nella classifica generale per somma dei tempi,il "Giannutri" a meno di tre minuti dalla barca dell'Italcraft.
Quarto l'altro Italcraft di Funaro,il Sea Skiff "Virginia" anche grazie ai problemi avuti al ritorno dal Trojan "Ilo" di Giovannini per un avaria che ne ritardava l'arrivo a Viareggio fino al fuori tempo massimo.
Tutto sommato la prima VBV passava la difficile prova della prima volta. Gli iscritti presenti in porto il giorno prima della gara erano già sufficenti per decretarne il successo e solo a causa dell'avverse condizioni del mare che hanno costretto molti a rinunciarvi ha fatto sì che a partire fossero solo circa la metà. Ma i nove temerari erano partiti,tutto si era svolto regolarmente e quindi la prima edizione veniva archiviata positivamente e il tutto faceva si che si poteva già iniziare a lavorare per la seconda edizione dell'anno successivo. Difficilmente sarebbe stato così se la gara non si fosse svolta o ancor peggio avesse incontrato dei problemi durante lo svolgimento.
Nel salone delle cerimonie del Club Nautico Versilia la sera del 15 al galà organizzato per le premiazioni delle tre categorie ,della classifica generale ed altri premi di contorno c'era grande allegria e soddisfazione da parte di tutti,ma soprattutto di Furrer e dei suoi collaboratori. L'obiettivo era stato centrato.
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Organizzazione: Club Nautico Versilia,Viareggio
Data: 14-15 Luglio 1962
Percorso: Viareggio-Bastia-Viareggio di 296 km circa (160 mm)
Le Classifiche
1a Tappa - 14 luglio (Viareggio-Forte Dei Marmi-Bastia 82mm)
mm );
1° "A Speranziella" (Navaltecnica 30' - Petroni) in 2h 58' 31'' - mm 26,888
2° "Giannutri" (Picchiotti 47' - Leto Di Priolo) in 3h 11' 12'' - mm 25,104
3° "Amicizia" (Italcraft 26' - M. Sonnino-Sorisio) in 4h 02' 30'' - mm 19,793
4° "Ilo" (Trojan Boats - Giovannini) in 4h 35' 35'' - mm 17,417
5° "Virginia" (Italcraft 28' - Funaro) in 5h 12' 08'' - mm 15,378
Ritirati :
"Oriby" (Italcraft - Petri) - abbandono
"Rifle" (Chris Craft 32' - Fratini) - motore
"Cohete" (Picchiotti 55' - Balestrieri) - soccorso ad Arnoldi
"Bonifacio II" (Italcraft - Arnoldi) - falla
2a Tappa - 15 luglio (Bastia-Viareggio 78 mm);
1° "A Speranziella" (Navaltecnica 30' - Petroni) in 2h 30' 53'' - mm 31,812
2° "Amicizia" (Italcraft 26' - M. Sonnino-Sorisio) in 2h 34' 30'' - mm 31,067
3° "Giannutri" (Picchiotti 47' - Leto Di Priolo) in 2h 37' 12'' - mm 30,534
4° "Virginia" (Italcraft 28' - Funaro) in 3h 09' 20'' - mm 25,352
Non classificato : "Ilo" (Trojan Boats - Giovannini) -fuori tempo massimo
Classifiche Finali
Categoria di Serie (Benzina - Fino a 9 metri):
1° "Amicizia" (Italcraft 26' - M. Sonnino-Sorisio) in 6h 37' 00'' - mm 24,181
2° "Virginia" (Italcraft 28' - Funaro) in 8h 21' 28'' - mm 19,143
Categoria di Serie (Diesel - Oltre 12 metri):
1° "Giannutri" (Picchiotti 47' - Leto Di Priolo) in 5h 48' 24'' - mm 27,554
Categoria Fuori Serie ( Benzina) :
1° "A Speranziella" (Navaltecnica 30' - Petroni) in 5h 29' 24'' - mm 29,143
Classifica Assoluta
1° "A Speranziella" (Navaltecnica 30' - Petroni) in 5h 29' 24'' - mm 29,143
2° "Giannutri" (Picchiotti 47' - Leto Di Priolo) in 5h 48' 24'' - mm 27,554
3° "Amicizia" (Italcraft 26' - M. Sonnino-Sorrisio) in 6h 37' 00'' - mm 24,181
4° "Virginia" (Italcraft 28' - Funaro) in 8h 21' 28'' - mm 19,143
Premi
-Trofeo Elica D'Oro per il vincitore assoluto della 1a Viareggio-Bastia-Viareggio
Attilio Petroni
-Coppa per il Costruttore - per il costruttore dell'imbarcazione vincitrice la 2a Viareggio-Bastia-Viareggio
offerta dalla rivista "Nautica"
Navaltecnica
-Targa d'argento per tutte le imbarcazioni classificatesi nella gara Viareggio-Bastia e messa in palio dalla Chambre de Commerce de Bastia
- Targa d'argento per tutte le imbarcazioni classificatesi nella gara Bastia-Viareggio e messa in palio dall'Azienda Autonoma Riviera della Versilia
-Coppe per ogni vincitore di categoria